Con il tema dell’abbigliamento adatto alle escursioni, continuano con successo le dirette di Grem Bike Talks About. Martedì abbiamo parlato con Paolo Cattaneo e Franco Zanetti di questo tema importante, una serata formativa e ricca di spunti interessanti.
La puntata segue quella dedicata alla descrizione dettagliata di come si deve preparare lo zaino prima di uscire in escursione.
Abbigliamento dai piedi alla testa: Come vestirsi in escursione giornaliera
Quando si parla di abbigliamento per un’escursione, bisogna innanzitutto tenere in considerazione l’effetto wind chill, ovvero l’effetto di percezione della temperatura in base alla velocità del vento e alla temperatura ambientale, che determinato l’effettiva temperatura percepita. Inoltre, la possibilità di vestirsi a strati anche in relazione alle discese e alle salite da affrontare in escursione, che influisce sul modo corretto di attrezzarsi.
Partiamo dalle scarpe, elemento fondamentale dell’escursionismo a piedi: l’ambiente naturale presenta diverse caratteristiche, per cui dobbiamo avere cura del piede e della sua protezione. Le attività outdoor sono molteplici, per cui per ogni situazione esiste una calzatura adatta.
Allo stesso modo, nel caso di escursione in bicicletta, il piede fa da connettore con il mezzo, per cui la scarpa deve essere adeguata al tipo di attività da affrontare, al terreno e al mezzo stesso.
Le aziende si sono evolute, realizzando negli ultimi anni scarpe basse peer il trekking e l’escursionismo, che si affiancano per qualità agli scarponi – considerati da sempre più sicuri e protettivi. Il mercato, quindi, oggi propone due scelte: piede libero tramite la scarpa bassa o un piede più protetto attraverso lo scarpone. Bisogna quindi capire che tipo di piede abbiamo per individuare la calzatura giusta: una persona mediamente allenata ha una muscolatura che permette di utilizzare una calzatura diversa dallo scarpone, rispetto a chi invece è un neofita nell’ambiente.
La scelta va calata anche sulla stagionalità, la differenza forte la fa l’impermeabilità della calzatura, in base appunto alle condizioni atmosferiche che si affronteranno. I modelli dedicati alla stagione invernale hanno membrane impermeabili che isolano il piede. Mentre per la stagione estiva troviamo scarpe leggerissime, quasi retinate per aiutare la traspirazione.
Per quanto riguarda il mondo dei biker, invece, abbiamo due scelte: l’spd che si aggancia la pedale e ti rende un tutt’uno con il mezzo, e la scarpa flat che si appoggia a delle brugole appuntite sul pedale, dalla suola molto morbida per avere un grip importante e lasciando libero il piede.
Il vantaggio della scarpa flat è di poter appoggiare il piede in qualsiasi momento, ma in salita è più utile l’aggancio fisso perché aiuta la muscolatura a lavorare meglio. Si tratta comunque principalmente di una scelta fatta di abitudini e di comodità, e dell’uso che si fa della mountain bike.
Troviamo scarpe in goretex o di rete, più leggere, ma l’importante è che nella parte anteriore la scarpa sia protetta e strutturata in modo tale da evitare di ferirsi. Inoltre, ricordiamo che in caso di freddo, se il piede è caldo e protetto il corpo non risente della temperatura. Quindi si può consigliare anche lo scarponcino alto, creato appositamente per la mountain bike, che è utile in particolare nella stagione invernale.
L’abbigliamento consigliato, a seconda della stagione
L’effetto wind chill è l’indice del raffreddamento causato dall’effetto combinato di temperatura e vento; quindi, il rapporto tra la nostra temperatura interna e quella esterna. Se la differenza è elevata, e nell’ambiente freddo c’è vento, questa temperatura viene abbattuta in modo più rapido. Il vento è un elemento naturale da considerare in caso di trekking, ma anche in caso di escursioni in bici, aumentato anche dalla velocità che si raggiunge durante l’attività.
Se ad esempio la temperatura esterna è di 0 gradi e il vento ha una velocità di 20 m/s, la pelle percepisce una temperatura di -5 gradi. Vedete quindi quanto sia importante l’abbigliamento per proteggersi in modo adeguato.
Sia in caso di trekking che di escursioni in bici, bisogna essere attenti ad usare un abbigliamento confortevole che protegga il corpo e ripari dagli agenti atmosferici, in particolare in inverno. Gola e mani protette, perché l’aria, soprattutto in discesa su due ruote, colpisce la parte anteriore in modo importante.
Bisogna avere sempre la sensibilità nelle mani, perché l’effetto wind chill, indipendentemente dalla termoregolazione personale, comunque agisce sul corpo. Anche la testa deve essere quindi ben protetta, perché il cervello è un organo molto sensibile ai cambi di temperatura. La regola generale è che le estremità sono le parti da curare di più.
Sia in estate che in inverno, consigliato nelle escursioni in bicicletta per sicurezza, confort e praticità, c’è il casco. Pantaloncini attillati per bici da strada o larghi, più confortevoli e pratici, per enduro e free-ride. Sotto va sempre indossato il pantaloncino intimo con fondello che migliora il confort sulla sella. Inoltre, ginocchiere che in alcuni percorsi sono fondamentali per la sicurezza, insieme alle gomitiere, e occhiali per il riparo dal sole e da eventuali percorsi con rovi, arbusti e rami ad altezza occhi.
In generale, tecnico, traspirante e comodo sono le caratteristiche che devono essere tenute in considerazione per l’abbigliamento delle escursioni.
Esistono anche pantaloni lunghi estivi che sono quasi una seconda pelle una volta indossati, traspiranti e versatili, a volte con una zip che può trasformare il capo in un pantaloncino. Sicuramente il lungo è consigliato su sentieri molto selvaggi o per sedersi nei pascoli, per proteggere la pelle da eventuali animali o spine o piante urticanti. Consigliato inoltre il pantavento, una sorta di k-way per le gambe, da usare sopra ai pantaloncini in caso di vento e freddo.
Per la parte superiore del corpo, maglie in tessuto tecnico, traspirante e una termica sotto per conservare la temperatura ed espellere il sudore. Non è necessario che le maglie siano attillate, ma devono essere giuste per essere sicure evitando ad esempio di impigliarsi.
I biker hanno maglie che nella parte posteriore sono più lunghe per proteggere dall’aria; con tasche eventualmente ma se si ha lo zaino non sono necessarie.
Gli strati servono quindi a coprirsi o a vestirsi in base alla temperatura, e devono essere coordinati nei tessuti per aiutare la termoregolazione e sentirsi asciutti, condizione necessaria al confort in escursione. Una volta che il corpo è in movimento e ha una temperatura costante, bisogna lasciare il ricircolo tra aria calda e fredda per non sudare troppo anche sulla schiena, già gravata dallo zaino. Lo smanicato ad esempio è un accessorio in più che protegge gli organi centrali, lasciando le braccia più scoperte e bilanciando la termoregolazione.
Una volta arrivati in vetta e dopo una pausa, durante la quale ci si deve cambiare velocemente e in un punto non troppo esposto per avere dei capi freschi e pronti alla discesa, la temperatura scende in modo veloce. Per cui è necessario riprepararsi per scendere, quindi essere ben coperti tutela la muscolatura, accendendola in modo graduale per evitare contrazioni. Partire piano e al caldo, soprattutto in inverno, è dunque una regola da ricordare sempre.
Non dimentichiamo poi i guanti, consigliati soprattutto in bicicletta, che proteggono dal vento o dalla pioggia ma anche dalle cadute e dagli eventuali scontri con rami o spine, che danno quindi un senso di sicurezza maggiore.
Questa panoramica sull’abbigliamento è utile a capire come attrezzarsi al meglio prima di un’escursione: l’attività outdoor deve essere un piacere, e per un’esperienza soddisfacente di sicuro si deve partire dalla sicurezza e dal confort. Per approfondire l’argomento ti consigliamo quindi di vedere la diretta registrata sulla nostra pagina Facebook.
Per continuare a scoprire i segreti degli esperti, appuntamento a martedì 8 dicembre con una nuova puntata!